Matilde

Comune di Vetto
La Valle del Rio Tassaro tra natura e borghi di origine medievale

Situato sul medio Appennino reggiano Vetto ha antichissime origini che risalgono all'epoca romana. Notizie documentali del paese si hanno poi del 1142 dove viene citata la chiesa di San Lorenzo. Nello stesso secolo l'antica "Vectum", che nel frattempo dalla dominazione dei Canossa era passata alla famiglia feudale dei Da Palude, fu oggetto di controversie tra i Vescovi di Parma e di Reggio. Nel 1315 fu distrutta dalle forze del Comune di Reggio che decretarono non fosse più riedificata, ma la disposizione non fu rispettata ed in seguito divenne un Comune sotto la giurisdizione di Castelnovo nè Monti.

L'attuale abitato conserva ancora interessanti monumenti come la chiesa di San Lorenzo di epoca romanica, ma ricostruita dalle fondamenta verso la metà del XVII secolo. La visita del Vescovo Marliani del 1664 la dice "antica e orientata liturgicamente". Presenta un bel campanile con cella bifora, un portale in arenaria con frontespizio spezzato impostato su colonne, finestrelle sagomate in arenaria ed un concio datato "1670". Nel corso di recenti opere di restauro sono venuti alla luce alcuni frammenti di cornice in arenaria decorata con motivi fogliati riportati all'inizio del XII secolo.

Da segnalare l'Osteria del Turo, massiccia casa torre del XVII secolo con l'annessa corte a cui si accede attraverso un ampio portale a tutto sesto. Nelle adiacenze sono notabili le rovine di una più antica torre di cui si osservano alcune strette finestrelle. Una seconda massiccia casa torre con tipologia riferibile al XVI-XVII secolo si trova all'estremità ovest del paese ed è affiancata da un'antica corte con portale a tutto sesto.

Il paese è posto su un balcone naturale che si affaccia sul fiume Enza; il paesaggio è bello, di quella dolcezza che è in sintonia con l’identità stessa del medio appennino, ma non monotona, per alcune asprezze geologiche e per scorci d’orizzonte imprevisti e impreziositi dal profilo dei castelli. La vicina Valle del Rio Tassaro, la cui storia è strettamente legata alla Gran Contessa Matilde, è stata riconosciuta dall’Unione Europea come Area di Interesse Comunitario e offre numerosi percorsi escursionistici, lungo le antiche mulattiere medievali, che attraversano boschi di querce e di castagni dove ancora sono presenti piante di grandi dimensioni, come il castagno monumentale presso il borgo medievale di Spigone.

Gli appassionati di trekking possono seguire il suggestivo Sentiero dei Ducati che valica l'Appennino e raggiunge la costa tirrenica. Straordinario è andare alla scoperta degli innumerevoli borghi, dall'architettura ancora antica, che punteggiano il territorio del Comune di Vetto. Nel piccolo borgo di Crovara, posto sui rilievi a sinistra del torrente Tassobbio, si innalzava la rocca medievale dei Conti Da Palude, la cui menzione si ha per la prima volta nel 1270. Fu più volte distrutta e ricostruita a causa delle continue lotte tra guelfi e ghibellini. Oggi rimangono solo pochi ruderi, ma sono ancori visibili due gallerie, una massiccia muratura ed il piede di un torrione alto quattro metri.

La vicina chiesa di San Giorgio conserva una pregevole “Annunciazione” della scuola del Guercino ed un notevole tabernacolo barocco in legno dorato. In un muretto adiacente la sagrestia è stata inserita una grossa pietra cilindrica, estratta da un muro a secco del castello, sulla quale è scolpito il viso beffardo di un diavolo.
Situato a circa un chilometro dalla Rocca si incontra il borgo di Legoreccio il cui notevole patrimonio monumentale è mirabilmente inserito in una pregevole cornice naturale sullo sfondo di castagneti secolari ed ampi boschi. Qui troviamo ancora numerose case torre, una delle quali costituiva la dogana di confine tra lo stato parmense e quello modenese fino al 1821. Notevole è la corte che fu dimora della famiglia Da Palude; si tratta di uno dei più interessanti edifici patrizi della montagna reggiana. La corte chiusa si affaccia su un cortile a doppio loggiato e comprende un pregevole oratorio di origine seicentesca.

Anche il borgo di Pineto è costituito da edifici di antica origine, dominati da una casa torre con un bel rosone sulla facciata. Qui si trova un altro palazzo dei Da Palude che presenta un loggiato su due ordini principali con colonnine che sostengono archi a tutto sesto. La visita può proseguire nelle altre caratteristiche località quali Spigone, Santo Stefano e Castellaro.