Matilde

Comune di Toano
La pieve matildica di S.Maria Assunta e gli antichi borghi di Stiano e Manno

Proseguendo la nostra esplorazione attraverso gli estesi possedimenti della Gran Contessa Matilde di Canossa incontriamo Toano, piccolo paese incastonato nello splendido paesaggio dei rilievi appenninici. Le prime notizie di Toano si riscontrano in un privilegio imperiale concesso da Ottone II nel 980 in cui è ricordata anche la pieve: plebem de Toano. Rientra qualche decennio più tardi in un elenco di castelli e pievi scambiati tra il marchese Bonifacio di Canossa e il vescovo di Reggio. C'è ragione di ritenere che Toano sorgesse come luogo fortificato con gli ultimi da Canossa.

Chi sale alla pieve, del castello non vede traccia, tuttavia la costruzione è segnalata come già esistente poco dopo il mille e circondata, insieme alla pieve, da robuste mura difensive. Dal castello si dominava l' importante via d’accesso alla Toscana, che sarebbe stata quella percorsa con maggior frequenza dalla Contessa Matilde. Partendo da Canossa, per Marola e Carpineti, tale via giungeva a Toano, quindi scendeva verso il Dolo fino alle Terme di Quara, per poi inerpicarsi verso Romanoro congiungendosi all'antica Via Bibulca che giungeva a valicare l’Alpe.

Sempre in epoca medievale la pieve venne distrutta insieme al castello a causa delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, ma secondo diversi studi, è plausbile pensare che la forma attuale dell'edificio sacro sarebbe arrivata a noi senza radicali modifiche dall'ultimo periodo di ricostruzione, a cavallo tra il XII e XIII secolo, a parte il probabile abbassamento della parte alta della navata centrale e il rifacimento delle fiancate esterne. La pieve, intitolata a S.Maria Assunta, fu gravemente danneggiata il 5 agosto del 1944 da truppe tedesche in ritirata, che appiccarono il fuoco all'edificio dall'interno. L'incendio provocò la completa distruzione del tetto, dei mobili e degli arredi liturgici e lasciò tracce, ancora visibili, sulle mura dell'abside e su due grandi capitelli scolpiti.

Il recupero della pieve iniziò lentamente solo nel 1946 e rimane tutt'oggi il più bell'esempio di architettura romanica del territorio reggiano. In occasione del restauro furono ricostruite le tre absidi e il tetto, mentre il pavimento venne ribassato al livello di quello primitivo, riportando alla luce le basi delle colonne e dei pilastri interni oltre ad aver rinvenuto importantissimi elementi romanici in arenaria del XII secolo. L’interno è caratterizzato da una nuda spazialità che sembra immergerci in un’atmosfera di tempi lontani.
Lo spazio è diviso in tre navate distinte da due ordini di massicce colonne con ampie arcate a tutto sesto. Le decorazioni scolpite dei capitelli, delle lunette e delle architravi raffigurano intrecci e motivi vegetali, geometrici e zoomorfi. In particolare le decorazioni quelle dei capitelli sono di eccezionale interesse e obbediscono a un particolare simbolismo religioso e liturgico tipico dello stile romanico e riscontrabile in altre chiese reggiane risalenti allo stesso periodo. Particolarmente significativo è il secondo capitello della navata destra ornato da un finissimo bestiario. Sia i capitelli che le colonne possono essere messi in relazione con quelli della pieve di Marola dove si riscontra, però, una maggiore raffinatezza e varietà nelle forme. Anche per la realizzazione della pieve di Toano sono ipotizzabili collegamenti con i modelli delle maggiori cattedrali italiane del XI secolo come quelle di Parma e di Modena.

Incantati dall'arte romanica della pieve di Santa Maria Assunta di Toano ci si sposta di pochi chilometri per visitare i piccoli borghi antichi di Stiano e Manno incastonati in un quieto paesaggio naturale tra boschi di querce e castagni. Stiano è situato in una bella posizione affacciato sull'alta valle del Secchia coronata dal castello delle Carpinete. Il borgo conserva edifici antichi tra cui la cosiddetta casa dei Ceccati, raro esempio di casa forte medievale appenninica, una specie di casa torre, risalente al XIV-XV secolo. La muratura è in corsi paralleli e sulla facciata, negli architravi delle finestrelle, sono distinguibili motivi simbolici di origine medievale. Fungeva da abitazione e da bottega dei Ceccati, famiglia di importanti scultori e intagliatori che operarono in Appennino reggiano dal'600 all'800. Interessante la corte Giannasi con un bel porticato a quattro archi e il portale di ingresso attibuito ai Ceccati
Da Stiano si oltrepassa la località Montecroce giungendo, dopo una passeggiata di due chilometri, a Manno dove è situata la corte Ghirardini, significativo esempio di dimora signorile, anche se in parte caduta in rovina. Da notare l'ampio portale d'ingresso con l'arco a tutto sesto delimitato da medaglioni scolpiti in arenaria raffiguranti i Santi Paolo e Prospero, probabilmente eseguiti dalla bottega dei Ceccati.

L'altro interessante e antico borgo, nel Comune di Toano è Frale un piccolo nucleo di case sui pendii alla sinistra del torrente Dolo. Purtroppo un recente intervento ha pressochè distrutto il pregevole palazzotto signorile situato all'ingresso dell'abitato. I caratteri tipologici e gli elementi architettonici ne permettevano l'attribuzione al secolo XVI. Dei tre corpi di fabbrica costituenti il complesso rimangono in parte inalterati i due più ad occidente. Le luci rade e simmetriche sono riquadrate in arenaria talora finemente incisa con motivi geometrici. Nell'interno figura un bel portale datato "1597". Anche la vicina casa Marazzi presenta elementi di grande interesse. Si evidenziano in particolare i ricorsi angolari scolpiti a motivi geometrici, figure e mascheroni antropomorfi. Rimane inoltre un portale archivoltato a quattro elementi monolitici finemente zigrinati a raggera risalenti al XVI secolo e, nel prospetto sud, si notano, nell'architrave di una finestrella, scolpite tre croci e la siglia in caratteri romani 1473, 12 novembre. All'inizio dell'abitato è situata una cappellina dedicata alla Beata Vergine. Nel borgo si riscontrano altri particolari di rilievo tra cui un concio raffigurante uno scorpione, datato 1566.