Matilde

Comune di Canossa
Il castello di Rossena e la torre di Rossenella

Dopo avere visitato e rivissuto le vicende storiche di cui Matilde è stata protagonista a Canossa, l'itinerario attraverso la storia della Gran Contessa prosegue verso il vicino castello di Rossena. Posto a difesa del castello di Canossa, si erge fiero e massicio su un' alta roccia vulcanica di colore rossastro. Rimane forse la più suggestiva fortezza di tutta l'area matildica che, a differenza di altri castelli trasformati in residenze, ha mantenuto l'aspetto originario di bastione difensivo. La costruzione del castello di Rossena viene attribuita al bisavolo di Matilde, Atto Adalberto nel 950, mentre altre fonti l'attribuiscono a Bonifacio di Canossa duca di Toscana e padre di Matilde, che lo cedette alla chiesa di Reggio come compenso per i beni ricevuti in enfiteusi.

Il primo impianto consisteva in un mastio isolato la cui struttura, ora ribassata, fu inserita nell'edificio principale ed era inoltre circondato da una prima cinta quadrilatera oggi scomparsa. Al castello si accede solo attraverso l'antica stradina che parte dal piccolo borgo medievale sottostante. Oltrepassando il grande portale di ingresso si accede ad un ampio cortile dove è situata l'antica chiesa di S.Matteo. Dall'ingresso del castello, nel salire la ripida scala, si notano vani e stanze adibiti a depositi, prigioni, cisterne e cantine scavati nella roccia. Il cortile posto sulla sommità, circondato dai cammini di ronda, regala un incredibile panorama della valle dell'Enza e dell'Appennino, da Bismantova a Canossa al monte Ventasso. Sono visitabili altri locali e una cappella che ha rivelato interessanti affreschi seicenteschi. La storia di Rossena, come bastione difensivo, proseguì nei secoli. Dopo i Canossa, nel '300 passò alla famiglia dei Da Correggio che lo mantennero, con alterne vicende fino al 1613, quando passò a far parte del ducato di Parma e Piacenza sotto i Farnese e in seguito, nel 1847, dopo la morte della duchessa Maria Luigia, fu aggregato al ducato di Modena e Reggio. Attualmente di proprietà della Diocesi di Reggio Emilia, nel 2000 è stato sottoposto a importanti restauri in occasione del Giubileo.

La torre di Rossenella
Poco distante da Rossena, opposta al castello, si erge a picco su una roccia la torre di avvistamento di Rossenella detta anche Guardiola. La si raggiunge attraverso un suggestivo sentiero ed è visitabile anche internamente dopo gli accurati lavori di restauro terminati nel 2007. La torre risale al XII-XIII secolo. Non è casuale il perfetto orientamento della costruzione rispetto ai punti cardinali, infatti i lati lunghi si affacciano a nord e a sud e i lati corti a est e ovest. Questo permetteva ai soldati di guardia di sfruttare al meglio il calore e la luce del sole che riuscivano a penetrare, attraverso le feritoie e le finestrelle, anche durante i rigidi inverni.
La torre era articolata su tre piani. Il piano terra non aveva accessi dall'esterno ed era normalmente adibito a magazzino al quale si accedeva dal primo piano a sua volta raggiungibile solo attraverso una scala retrattile, come si usava in epoca medievale per rendere le torri inaccessibili e più difendibili dagli assalti nemici. Il primo e il secondo piano assolvevano a diverse funzioni, sia abitative che di avvistamento e difesa.